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Il litio aumenta l'efficacia dello iodio radioattivo.

Il litio aumenta l'efficacia dello iodio radioattivo nella cura dell'ipertiroidismo e riduce gli effetti negativi legati al rilascio degli ormoni tiroidei.

3 marzo 2018 / Endocrinologia

Il litio, sotto forma di Sali, è impiegato da molti anni, con ottimi effetti, come terapia di alcuni disturbi psichiatrici. Tuttavia, il litio può avere effetti sulla funzione della tiroide, influenzando alcune tappe della produzione ormonale e il rilascio dello iodio dalla ghiandola.
E' noto, infatti, che il litio riduce il rilascio, da parte della ghiandola, degli ormoni tiroidei che si sono formati all'interno della tiroide. La tiroide è l'organo che, in maniera pressoché esclusiva, è in grado di accumulare lo iodio che assumiamo con l'alimentazione e che viene, poi, utilizzato per la produzione degli ormoni tiroidei, T4 (Tiroxina) e T3 (Triiodotironina). L'accumulo dello iodio all'interno della tiroide è un processo che ha due elementi: una porta di ingresso e una di uscita. Il litio agisce sull'uscita dello iodio dalla tiroide, bloccandola, lasciandone inalterato l'ingresso. In questo modo la tiroide accumula una maggiore quantità di iodio.
Con in mente queste conoscenze, nel corso degli anni, sono stati effettuati diversi studi che hanno avuto come obiettivo quello di valutare se l'aggiunta del litio alla terapia con iodio radioattivo, somministrata, ai pazienti con ipertiroidismo, potesse aumentare il numero dei soggetti che guarivano dall'ipertiroidismo.
A questi studi, la scuola di endocrinologia di Pisa, ha contribuito in modo rilevante, pubblicando diversi studi nella letteratura internazionale (1,2,3); la sintesi della maggior parte di questi studi è stata riportata in una revisione della letteratura (4, 5) e i dati sono stati confermati in uno studio molto recente (6).
I dati disponibili riguardano, principalmente, i pazienti che hanno un ipertiroidismo autoimmune sostenuto dal Morbo di Basedow.
Cosa hanno rilevato questi studi?
1. L'utilizzo del litio, iniziato qualche giorno prima della terapia con lo iodio radioattivo (131-I) e continuato per alcuni giorni dopo, aumenta la permanenza del 131-I all'interno della tiroide
2. L'utilizzo del litio, assieme alla terapia con iodio radioattivo, aumenta il numero di persone che guariscono dall'ipertiroidismo dopo aver assunto la terapia con 131-I
3. La normale terapia radiometabolica con 131-I determina la guarigione dall'ipertiroidismo, mediamente, nel 75-85% dei pazienti
4. L'aggiunta del litio, alla terapia con 131-I, aumenta il numero di guarigioni, portandole a circa il 90-95% dei soggetti trattati
5. Lo iodio radioattivo cura l'ipertiroidismo determinando la "distruzione" della tiroide; ne consegue, che nei giorni successivi alla terapia radiometabolica con 131-I, le cellule tiroidee danneggiate liberino gli ormoni tiroidei che sono contenuti al loro interno; questi ormoni vanno nel sangue e possono essere responsabili di alcuni disturbi, quali la tachicardia, anche se, spesso, transitoria. Il litio riduce la fuoriuscita di T4 e T3 dalle cellule tiroidee danneggiate dal radioiodio, riducendo anche la tachicardia; questo effetto può essere molto importante soprattutto nelle persone anziane o nei pazienti che hanno malattie cardiache.
6. Da tutti gli studi, finora pubblicati, risulta che il litio, usato in aggiunta allo iodio radioattivo, e, quindi, per un breve periodo, è stato ben tollerato dai pazienti; inoltre, non sono stati riportati effetti collaterali di rilievo o che hanno portato alla sua sospensione.

In conclusione, gli studi pubblicati sono, in linea generale, concordi nel ritenere che un breve ciclo di litio è una procedura sicura che aumenta l'efficacia dello iodio radioattivo e che possa avere un ruolo di protezione sul cuore.

Ulteriori letture:

1 Bogazzi F, Bartalena L, Brogioni S, Scarcello G, Burelli A, Campomori A, Manetti L, Rossi G, Pinchera A, Martino E. Comparison of radioiodine with radioiodine plus lithium in the treatment of Graves' hyperthyroidism. J Clin Endocrinol Metab. 1999 Feb;84(2):499-503.

2 Bogazzi F, Bartalena L, Campomori A, Brogioni S, Traino C, De Martino F, Rossi G, Lippi F, Pinchera A, Martino E. Treatment with lithium prevents serum thyroid hormone increase after thionamide withdrawal and radioiodine therapy in patients with Graves' disease. J Clin Endocrinol Metab. 2002 Oct;87(10):4490-5.

3 Bogazzi F, Giovannetti C, Fessehatsion R, Tanda ML, Campomori A, Compri E, Rossi G, Ceccarelli C, Vitti P, Pinchera A, Bartalena L, Martino E. Impact of lithium on efficacy of radioactive iodine therapy for Graves' disease: a cohort study on cure rate, time to cure, and frequency of increased serum thyroxine after antithyroid drug withdrawal. J Clin Endocrinol Metab. 2010 Jan;95(1):201-8.

4 Vanderpump M. Is lithium an effective adjunct therapy for radioiodine therapy for hyperthyroidism? Clin Endocrinol (Oxf). 2012 Oct;77(4):513-4.

5 Bonnema SJ, Hegedüs L. Radioiodine therapy in benign thyroid diseases: effects, side effects, and factors affecting therapeutic outcome. Endocr Rev. 2012 Dec;33(6):920-80.

6 Sekulić V, Rajić M, Vlajković M, Ilić S, Stević M, Kojić M. The effect of short-term treatment with lithium carbonate on the outcome of radioiodine therapyin patients with long-lasting Graves' hyperthyroidism. Ann Nucl Med. 2017 Dec;31(10):744-751