Intervento chirurgico
di tiroidectomia: valutazione a Pisa, Roma e Milano
Tipi di intervento chirurgico
L’intervento di tiroidectomia può essere preso in considerazione per varie malattie della tiroide sia benigne che maligne, inclusi i noduli, il gozzo (la tiroide ingrandita) o l’ipertiroidismo (l’aumentata produzione di ormoni). Al giorno d’oggi l’endocrinochirurgo può proporre due tipi di intervento, che può essere eseguito a Pisa, Roma e Milano da equipe dedicate:
- la lobectomia (l’asportazione di una metà della tiroide)
- la tiroidectomia totale (l’asportazione di tutta la tiroide).
La biopsia escissionale (la rimozione di una piccola parte della tiroide) attualmente viene eseguita molto raramente.
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Prima dell’intervento (la valutazione pre-operatoria)
fase 1
Tutti i pazienti che hanno in programma l’intervento chirurgico di tiroidectomia devono eseguire una valutazione pre-operatoria, nel corso della quale sono prese in considerazione le condizione di salute del paziente, e vengono eseguiti esami di routine generale (ad es, glicemia, gli indici di funzione del fegato del rene, indici della coagulazione, ecc).
Viene, spesso, eseguito un elettrocardiogramma e valutata la funzione delle corde vocali con una visita dell’otorinolaringoiatra; questi accertamenti sono eseguiti, di norma, in un giorno, al termine del quale, le risposte sono valutate dall’anestesista; il giorno successivo sarà eseguito l’intervento chirurgico, se non saranno emerse controindicazioni.
Una volta presa la decisione dell’intervento è opportuno rimanere a digiuno dalla mezzanotte prima dell’operazione.
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L’operazione
fase 2 - 1
La durata dell’intervento chirurgico può variare da un’ora e mezzo a due ore e mezzo.
L’intervento può essere eseguito per mezzo di una incisione standard nel collo oppure per mezzo di un’incisione più piccola ed eseguito con l’ausilio di una video-camera (tiroidectomia miniinvasiva video assistita, MIVAT). In particolari condizioni, l’intervento di tiroidectomia può essere eseguito con l’assistenza di un robot passando attraverso l’ascella.
E’ possibile che il chirurgo decida di porre un drenaggio nella sede della ferita; in aggiunta, dopo l’operazione è possibile avvertire un fastidio alla gola legato all’incubazione che viene effettuata immediatamente prima dell’operazione.
Molti pazienti vengono dimessi entro 24-48 ore dall’operazione.
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Complicanze chirurgiche
fase 2 - 2
Le principali complicanze che possono verificarsi in conseguenza dell’intervento chirurgico di tiroidectomia sono:
- l’emorragia
- la lesione di un nervo laringeo ricorrente che comporta la paralisi di una corda vocale e conseguentemente la voce diventa più roca; è eccezionale la lesione di entrambi i nervi laringei ricorrenti tale da dare una grave compromissione della respirazione.
- la lesione delle ghiandole paratiroidi; queste ghiandole producono il paratormone che controlla il livello di calcio nel sangue; in conseguenza della perdita di funzione delle paratiroidi si verificano la riduzione dei livelli di calcio nel sangue, crampi e formicolii diffusi; l’ipocalcemia e i disturbi che ne conseguono possono essere corretti dalla terapia con calcio e vitamina D, da assumere per bocca.
Complessivamente, queste complicanze si verificano, nel 2-5% dei pazienti che si sottopongono all’intervento chirurgico di tiroidectomia; queste complicazioni è più probabile che si verifichino nei pazienti che vengono operati per un tumore esteso, quando sono coinvolti i linfonodi, nei pazienti sottoposti ad un secondo intervento chirurgico o in quelli con un grosso gozzo che si estende nel torace.
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Dopo l’intervento
fase 3
Nei giorni e nelle settimane successive all’intervento dovranno essere eseguiti alcuni esami del sangue per verificare la funzione delle paratiroidi (esami del calcio) e quella della tiroide.
La normale attività fisica può essere ripresa al momento della dimissione; l’attività fisica intensa, come ad esempio, il nuoto può essere ripresa dopo circa due settimane. In linea generale, queste restrizioni hanno l’obiettivo di limitare il rischio di ritardo della guarigione della ferita e della formazione di ematoma.
Una volta superati gli effetti dell’intervento è possibile ritornare alle normali attività che venivano fatte prima dell’operazione.
Dopo l’operazione molti pazienti richiedono una terapia sostitutiva con l’ormone della tiroide.