Logo

Il morbo di Basedow

L'ipertiroidismo dovuto al morbo di Basedow

1 gennaio 2018 / Morbo di Basedow

Cos’è il morbo di Basedow
Il morbo di Basedow è una malattia autoimmune che porta ad una eccessiva funzione di tutta la tiroide; è una causa comune di ipertiroidismo, otto volte più frequente nelle donne rispetto agli uomini; è stato, inizialmente, descritto tra la fine del 1700 e i primi anni dell’800, separatamente, da tre medici in Italia (Flajani), in Irlanda (Graves) e in Germania (Basedow).
Qual è la causa del morbo di Basedow?
L’origine del morbo di Basedow è nel sistema immunitario, che, normalmente, protegge l’organismo da eventi esterni, come i virus o I batteri. Il sistema immunitario combatte gli “invasori” dell’organismo mediante delle sostanze denominate anticorpi che sono prodotte da cellule dette linfociti. Questi anticorpi, in linea generale, distruggono il bersaglio verso cui sono diretti. Nel morbo di Basedow vengono prodotti anticorpi contro la tiroide e che, quindi, sono auto-anticorpi. Questi autoanticorpi (anticorpi anti recettore del TSH o TRAb), nel morbo di Baseodw, all’opposto, hanno un effetto stimolante e non distruttivo; ne consegue che la tiroide è continuamente stimolata a produrre ormoni; il risultato di questa produzione ormonale non controllata è l’ipertiroidismo.
Quali sono i sintomi del morbo di Basedow?
Ipertiroidismo. La maggior parte dei sintomi del Morbo di Basedow è dovuta all’eccessiva produzione di ormoni della tiroide; questi includono le palpitazioni, i tremori alle mani, un sonno agitato, il calo del peso corporeo, spesso, un aumento dell’appetito, debolezza muscolare, intolleranza al caldo e disturbi neuropsichiatrici.
Malattia degli occhi. Il morbo di Basedow è l’unica forma di ipertiroidismo in cui possono essere presenti disturbi degli occhi che comprendono, infiammazione, gonfiore delle palpebre e sporgenza del globo oculare (oftalmopatia basedowiana); in linea generale, circa un terzo dei pazienti con il morbo di Basedow presenta qualche manifestazione dovuta all’interessamento degli occhi, ma solo il 5% sviluppa una malattia oculare che richiede una cura specifica. Le manifestazioni oculari dovute al morbo di Basedow si sviluppano, in linea generale, sei mesi prima o dopo l’insorgenza dell’ipertiroidismo; tuttavia, un numero minore di pazienti con l’oftalmopatia basedowiana non sviluppa mai l’ipertiroidismo. L’oftalmopatia basedowiana è più frequente e più grave nei pazienti con morbo di Basedow che fumano.
Malattia della pelle. In un numero limitato di pazienti con il morbo di Basedow si sviluppano delle lesioni cutanee, rilevate, rosse, con l’aspetto di buccia d’arancia, non dolorose, in genere, a livello delle gambe (mixedema pretibiale).
Come viene fatta la diagnosi di morbo di Basedow?
La diagnosi di ipertiroidismo si basa sui sintomi che sono riferiti dal paziente, sulle manifestazioni rilevate nel corso della visita e sulla misurazione degli ormoni tiroidei circolanti (tiroxina libera o FT4 e triiodotiroinina libera o FT3) e dell’ormone tireostimolante o TSH. Il rilievo di oftalmopatia basedowiana, o di mixedema pretibiale o di altre malattie autoimmuni (ad es., vitiligine, anemia perniciosa, artrite reumatoide, diabete mellito tipo 1), degli anticorpi tireostimolanti (TRAb), l’aumento della vascolarizzazione tiroidea all’ecografia o della captazione tiroidea dello iodio radioattivo, confermano che l’ipertiroidismo è sostenuto dal morbo di Basedow.
Come si cura il morbo di Basedow?
Le opzioni terapeutiche dell’ipertiroidismo del morbo di Basedow includono i farmaci antitiroidei (in linea generale, le compresse di Tapazole, sebbene, in alcune condizioni possano essere utilizzate le compresse di Propycil), il trattamento radiometabolico con iodio radioattivo e l’intervento chirurgico di tiroidectomia totale. In aggiunta, all’inizio della malattia, la terapia con farmaci betabloccanti è impiegata in pressoché tutti i pazienti per contenere alcune manifestazioni dell’ipertiroidismo.
La terapia con i farmaci antitiroidei controlla l’ipertiroidismo e, in circa un terzo dei pazienti, si associa alla remissione della malattia; se la scelta è la terapia con i farmaci antitiroidei, questa dovrebbe essere prolungata, se vi sono le condizioni, per 18-24 mesi; i fattori che, tra gli altri, si associano ad una maggiore probabilità di guarigione sono l’età, il volume della tiroide, e i livelli degli anticorpi antirecettore del TSH.
Se viene scelta una terapia definitiva (terapia radiometabolica con iodio radioattivo o intervento chirurgico di tiroidectomia) questa deve essere discussa preventivamente valutando in ogni paziente i vantaggi e le possibili complicanze della decisione più appropriata; inoltre, è preferibile che la terapia definitiva dell’ipertiroidismo, sia effettuata in un centro di riferimento dove sia presente un team (endocrinologo, endocrinochirurgo, anestesista, medico nucleare) con un’esperienza molto ampia.
In linea generale, l’ipertiroidismo del morbo di Basedow può essere controllato e trattato in maniera efficace e sicura nella quasi totalità dei pazienti.
Cosa succede dopo la terapia dell’ipertiroidismo del morbo di Basedow?
Se viene effettuato un trattamento definitivo dell’ipertiroidismo (terapia radiometabolica con iodio radioattivo o intervento chirurgico di tiroidectomia totale) si svilupperà l’ipotiroidismo (cioè, mancherà la funzione della tiroide e, quindi, degli ormoni che, normalmente, produce). Talora, anche in caso di terapia con farmaci antitiroidei può svilupparsi l’ipotiroidismo. Se si sviluppa l’ipotiroidismo, sarà necessario instaurare, in maniera continuativa, la terapia sostitutiva con le compresse di ormone della tiroide (Levo-Tiroxina).